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Collettore: riunione in Provincia, Bardolino capofila

Il Comune di Bardolino, attraverso il sindaco Daniele Bertasi, è capofila di una ventina di Comuni della riviera veronese che chiedono rassicurazioni al Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza energetica sui fondi destinati alla realizzazione del nuovo Collettore del Garda. Da anni si attendono finanziamenti statali per rifare quest’opera strategica: ad oggi, la cifra garantita sarebbe di 22 milioni di euro per la sponda veronese. 

In un incontro tenutosi lunedì scorso nella sede della Provincia di Verona (nella foto), i sindaci hanno sollecitato chiarimenti al ministro per l’Ambiente on. Gilberto Pichetto Fratin. Erano presenti il presidente della Provincia Flavio Pasini, il presidente di Azienda Gardesana Servizi Angelo Cresco, con il direttore generale Carlo Alberto Voi, e i parlamentari veronesi Paola Boscaini, Aurora Floridia, Matteo Gelmetti, Ciro Maschio, Maddalena Morgante, Marco Padovani e gli europarlamentari Paolo Borchia e Flavio Tosi.

Il 3 febbraio scorso, a Bardolino, il ministro Pichetto Fratin aveva garantito la disponibilità di 100 milioni di euro di copertura per realizzare l’opera, grazie al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Una nota ministeriale datata 11 febbraio, invece, suddivideva i 100 milioni in causa così: 78 per i lavori sulla sponda bresciana e 22 per quella veronese. Nota a cui i sindaci hanno risposto con una lettera indirizzata alla viceministro Vannia Gava, chiedendo rassicurazioni. Dalla Direzione del Ministero è arrivata nei giorni scorsi una lettera che prevede un taglio netto dei fondi annunciati: 52 milioni di euro, e non più 100; di questi, 30 sarebbero destinati alla sponda bresciana e solo 22 a quella veronese.

Cifre che hanno provocato la mobilitazione dei sindaci e di Ags, che chiedono si faccia chiarezza quanto prima per poter partire con i lavori, visto che la sponda veronese ha già pronti i progetti esecutivi, mentre quella bresciana non sarebbe in grado di partire con i cantieri prima del 2027.

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