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Verona festeggia Vittorino Andreoli con una serata alla Gran Guardia

Mercoledì 10 novembre, Verona festeggia uno dei suoi cittadini più illustri con un evento gratuito al Palazzo della Gran Guardia: Vittorino Andreoli, medico, scrittore e accademico di grande fama, tutt’oggi molto impegnato professionalmente. Autore di oltre 170 libri, ha partecipato a quasi 700 interventi ed è stato spesso ospite di trasmissioni e talk show nelle principali emittenti radiotelevisive italiane.

L’evento, al quale è possibile partecipare tramite prenotazione obbligatoria al sito https://affluences.com, intende rendere onore alla prestigiosa carriera del noto psichiatra, che ha trattato le problematiche contemporanee con sguardo lucido e parole efficaci.
Nel corso della serata, il sindaco Federico Sboarina consegnerà all’eminente professore Andreoli un riconoscimento che testimonia la stima della città nei suoi confronti, perché “Il professore Andreoli è una pietra miliare della sua professione, un professionista stimato a livello internazionale, i cui contributi scientifici più significativi hanno riguardato, nella sua lunga carriera, diversi ambiti e tematiche”, ha spiegato Sboarina. “I veronesi lo hanno sempre seguito nei talk show, ne hanno letto i libri e i saggi, lo hanno ascoltato negli incontri e nelle conferenze, fieri ed orgogliosi di quell’identità veronese che Andreoli ha sempre riconosciuto come elemento caratterizzante della sua personalità e del suo lavoro. Avremmo voluto festeggiare l’importante traguardo degli 80 anni nel giorno preciso del compleanno, il 19 aprile 2020. Ma ricordiamo bene tutti in quale emergenza ci trovavamo in quel periodo, nel picco della prima ondata pandemica e alle prese con le tante e diverse criticità legate all’emergenza.
Oggi siamo lieti e orgogliosi di presentare questa serata evento, un dono che la città fa al professore Andreoli e che a sua volta lui restituirà ai suoi concittadini con una lezione che non ci lascerà indifferenti”.

Il professor Vittorino Andreoli, dal canto suo, ha commentato: “Ho accolto l’invito del sindaco con molta commozione, non mi vergogno ad ammetterlo visto che sono io il primo a difendere l’importanza delle emozioni e dei sentimenti. La mia identità veronese ha contraddistinto tutta la mia vita e la mia carriera, la mia storia non può essere raccontata senza citare palazzo Barbieri o il ponte di Castelvecchio, le mie radici mi hanno accompagnato nella vita come nelle scelte professionali. Ho lavorato in America e in diversi Paesi all’estero, ma il mio riferimento è rimasto sempre Verona. E quando ho saputo che il sindaco, a nome della città, non solo si era ricordato di me ma ha organizzato questo evento speciale, non ho potuto non commuovermi. Vado verso la vecchiaia ma ho ancora tanta voglia di fare, e se c’è qualcosa che potrò fare per Verona, attraverso il suo primo cittadino, lo farò”.

S.G.

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